GHIACCIOLI AL TÈ

di Giuseppe Viroli

(LEUCOTEA ed. 2025)

 

1910. La giovane Aida, di modesta famiglia, è invaghita del bibliotecario Ruggero ma finisce per sposare Aristide, ricco negoziante di camicie. Ma Aristide si rivela un prepotente geloso, arrivando anche a picchiarla. 
Aida chiede aiuto a Ruggero, che la aiuta a fuggire. Vanno insieme a Firenze. Dopo qualche tempo, lei aspetta un figlio da lui. Ma Ruggero, inguaribile dongiovanni, la tradisce. In più, si beve e gioca tutti i guadagni. 
Aida, a malincuore ma decisa, taglia i ponti anche con lui. Prende il treno e va in Francia, a Nizza, dove un amico le trova lavoro da governante presso i coniugi Morelli, artisti di teatro e cinema. In questa città floreale e luminosa nasce Maria. Sembra un periodo felice. Aida ha anche la prospettiva di recitare in un film … Ma purtroppo c’è la guerra, la Prima Guerra Mondiale. Il cinema va in crisi. E un brutto giorno Aida riceve una lettera.
E’ successo che Ruggero e Aristide si sono entrambi arruolati per combattere, forse per superare la delusione. Casualmente si sono trovati nella stessa Compagnia, in trincea. Aristide come capitano, Ruggero ai suoi ordini. E qui Aristide s’è vendicato del rivale mandandolo in missione suicida. Ruggero è stato colpito a morte. Ma la stessa sorte è toccata al marito di Aida, qualche giorno dopo.
A questo punto, siccome i Morelli in crisi economica non possono più darle lavoro, Aida decide di tornare. Delusa, sconfitta, malinconica ma con un solo intento: che la sua bambina abbia la felicità che non ha avuto lei.
E Nonna Maria ha avuto una vita serena, grazie anche alla donna indipendente e coraggiosa che è stata sua madre.
Ecco il racconto di Maria, basato su qualche verità e qualche invenzione verosimile. Una narrazione leggera, anche quando affronta temi e ricordi pesanti. Un racconto azzurro come le sue iridi.

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Età: 10 +